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Channel: Cinzia ai fornelli
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Torta con mele e mascarpone

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E' proprio vero che a volte le cose buone nascono per caso.. Come questa torta di mele con mascarpone     morbida e umida al punto giusto. L'ideale per un fine pasto in dolcezza oppure per una merenda sfiziosa. Come sapete le torte di mele sono tra le mie preferite e questa torta è nata senza seguire ricette, ma semplicemente aggiungendo gli ingredienti nel boccale del mio fedelissimo Bimby/Thermomix e ottenendo una torta di mele e mascarpone ottima!!..
Ancora di più, il giorno dopo!. Quindi vi consiglio di prepararla la sera per il giorno seguente, oppure la mattina per gustarla la sera. Una torta semplice e velocissima per una piacevole serata tra amiche con pizza "homemade" e torta rigorosamente fatta in casa. Ma eccovi la facile e veloce ricetta per una torta di mele che non vi deluderà

TORTA CON MELE E MASCARPONE

2 uove (tuorli e albumi separati)
5 cucchiai di zucchero 
100 gr di farina bianca 00
2 mele (pelate e tagliate a fettine)
una bustina di lievito per dolci
il succo di mezzo limone 
250 gr di mascarpone 

2 cucchiai di zucchero semolato 
zucchero a velo per finire 



  1. Separate i tuorli dagli albumi, tenete i tuorli in una ciotolina e montate a neve gli albumi. Se non avete il Bimby/Thermomix aiutatevi con un frullino elettrico, aggiungendo un pizzico di sale e usando possibilmente uova fuori frigo, non fredde. 
  2. Col Bimby: versate gli albumi nel boccale perfettamente asciutto e pulito, inserite la farfalla e montate per 4 minuti, a 37° a Velocità 4
  3. Togliete gli albumi montati e tenete da parte in una ciotola, sempre con movimenti delicati.
  4. Inserite ora nel boccale (non è necessario lavarlo) i tuorli e lo zucchero e frullate a Velocità 5 per 30 secondi. Se non usate il Bimby, aiutatevi sempre con il frullino elettrico, fino ad ottenere un composto chiaro e omogeneo.
  5. Aggiungete il mascarpone e frullate per 8-9 secondi a Velocità 4-5
  6. Aggiungete la farina e frullate ancora per 20 secondi sempre a Velocità 5, poi aggiungete il lievito (una bustina quasi intera) e frullate ancora qualche secondo. 
  7. Versate il composto in una terrina piuttosto grande e con delicatezza unite gli albumi montati a neve, amalgamate bene.
  8. Foderate una tortiera piuttosto piccola con carta forno, oppure ungetela con una noce di burro e una leggera spolverata di farina bianca e poi versate il composto.
  9. Aggiungete a raggiera le mele tagliate a fettine non troppo sottili, irrorate con il succo di limone e completate cospargendo con i 2 cucchiai di zucchero semolato.
  10. Infornate in forno già caldo a 170° per 35-40 minuti. Fate sempre la prova con uno stuzzicadenti per capire se è cotta completamente. Se lo stuzzicadenti è perfettamente asciutto è cotta. 
  11. Lasciatela raffreddare un pochino e spolverate con zucchero al velo.
  •  Ottima anche il giorno dopo!



Vi auguro una buona serata, oggi si festeggia la Madonna delle nevi,
ed è anche l'anniversario di matrimonio dei miei genitori,
47 anni insieme.. !!!
Una piccola curiosità sulla Madonna delle nevi che si festeggia il 5 agosto:
la leggenda narra che Giovanni, un ricco patrizio che viveva a Roma,
durante la notte del 4 agosto del 352 d.C., avrebbe visto in sogno la Vergine Maria che
chiedeva di costruire una basilica nel luogo dove il mattino seguente avesse trovato della
neve fresca. Giovanni, il mattino seguente corse da Papa Liberio per raccontargli il sogno,
e il pontefice gli disse di avere avuto la stessa visione..
Il prodigio nel frattempo si era avverato, perché la neve cadde e la basilica fu costruita esattamente dove
era caduta la neve il 5 di agosto.
La costruzione della basilica fu finanziata da Giovanni e prese il nome di
Basilica di Santa Maria della Neve, anche conosciuta come Basilica Liberiana a Roma.

Vi auguro un buon proseguimento,
non temete se latito,
ma diciamo che sono "in modalità" vacanza.
Un abbraccio
Cinzia 




Pesche farcite passate al forno

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pesche farcite al forno

Ed eccomi oggi con una ricetta facile e veloce per un dessert squisito. Amo le pesche, da maggio a settembre (le qualità più tardive) vengono raccolte e non mancano mai sulla mia tavola. Il mio piccolo chef le adora, non così, almeno non per adesso, gli piacciono fresche o sciroppate.

 Qualche anno fa comprai in un vivaio in Liguria, una piccola pianta di pesca vigna, che poi piantai in giardino e devo ammettere che ci regala parecchi frutti, nonostante non sia ancora molto grande. Coltivare le pesche, non è difficile, basta posizionare la pianta in una zona ben soleggiata ma possibilmente riparata dal vento. In primavera il pesco, ci regala una splendida fioritura e dopo 2 o 3 anni inizia a fruttificare, donandoci buonissimi frutti. La zona in cui vivo è famosa per la coltivazione delle pesche,  personalmente preferisco le pesche bianche che ho usato per questa ricetta semplicissima e pronta in pochi minuti. Ma bando alle ciance eccovi di seguito gli ingredienti necessari per preparare queste pesche bianche ripiene passate al forno. Ovviamente se non avete le pesche bianche potete usare quelle a pasta gialla. 

PESCHE FARCITE PASSATE AL FORNO
per 4 persone

4 pesche a pasta bianca
2-3 cucchiai di marsala alle mandorle (oppure un liquore alle mandorle)
60 gr di mandorle macinate
2 cucchiai di farina
1 cucchiaino di cacao in polvere
5  cucchiai di zucchero
50 gr di burro 

per finire
fiocchi di burro 
mandorle a lamelle



  1. Tagliate le pesche a metà e privatele del nocciolo. Mettete le mezze pesche, con il lato tagliato verso l'alto in una teglia foderata con carta forno e poi bagnatele con il marsala alle mandorle. 
  2. Con un cucchiaino scavate leggermente le pesche, mettendo ciò che togliete da parte in una ciotola piuttosto grande, e schiacciate il ripieno tolto, con una forchetta. 
  3. Frullate le mandorle (io col Bimby/Thermomix) e riducetele in farina. Poi versate la farina di mandorle nella stessa ciotola messa da parte col ripieno e aggiungete la farina, il cacao, il burro fuso (a bagnomaria o a microonde) e lo zucchero. Amalgamate tutte gli ingredienti con le mani, otterrete un composto simile al crumble.
  4. Distribuite il composto ottenuto sulle mezze pesche. Infine mettete sul composto qualche fiocchetto di burro, qualche mandorla intera se volete e poi passatele in forno già caldo a 180° per una ventina di minuti. 
  5. Sfornate e servite, se volete potete cospargere le pesche con zucchero a velo. 
Vi auguro una splendida giornata,
a presto
Cinzia 

Pizzoccheri alla montanara

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Lo so che proporre i pizzoccheri in piena estate sembra non avere molto senso... Ma è pur vero che questa estate 2014 è davvero particolare. Oggi mentre ero dalla parrucchiera, una signora raccontava della sua vacanza in Finlandia: rientrata da pochi giorni, diceva che le temperature laggiù erano di 32°!! E quando è andata a visitare la casa di babbo Natale c'erano 30°... Tempo sempre bello, tramonti da favola, viaggio fantastico .. E noi?...
Estate folle tra pioggia, brutto tempo e pile sempre alla mano.... Abbiate  dunque pazienza se vi propongo una ricetta adatta all'autunno o all'inverno.. Che vi consiglio comunque di provare perché i pizzoccheri così preparati sono fantastici. Possono tranquillamente essere serviti come piatto unico, vista la presenza del grano saraceno, delle verdure, dello speck e della toma.. Essendo in montagna, ovviamente ne ho acquistato un pezzo di quella locale non molto saporita, ma se non trovate la toma vi consiglio di usare un formaggio semigrasso non troppo gustoso che ben si sposi con gli altri ingredienti, senza però prevalere. I pizzoccheri, prodotto tipico di Teglio, in provincia di Sondrio, sono sicuramente il piatto più conosciuto della cucina valtellinese e sono a base di grano saraceno, ma eccovi questa facile ricetta che ho chiamato  "alla montanara" perché per essere alla valtellinese manca la verza, ma con l'aggiunta dello speck, ho pensato al Trentino, alle Dolomiti e così ho dato a questi pizzoccheri un nome che ricordasse la cucina di montagna. Eccovi la facile e veloce ricetta.

PIZZOCCHERI ALLA MONTANARA 
per 4 persone 

320 gr di pizzoccheri 
3 patate medie (io rosse di montagna)
4 fette di speck tagliato un poco più spesso 
200 gr di bietole/erbette (io surgelate)
150 gr di formaggio semigrasso 
una spolverata di grana grattugiato 
sale 
olio d'oliva



  1. Portate a bollore abbondante acqua salata in una pentola.
  2. Quando bolle, unite le patate pelate e tagliate a dadini e le bietole/erbette. 
  3. Dopo 10 minuti aggiungete i pizzoccheri e fate bollire per 12-15 minuti.
  4. Nel frattempo in una padella a sponde larghe, fate sciogliere il formaggio tagliato a pezzetti con un goccio d'olio.
  5. Scolate i pizzoccheri con le verdure e aggiungeteli in padella con il fromaggio sciolto, e in ultimo aggiungete lo speck spezzettato. Fate cuocere il tutto ancora per 2-3 minuti, poi spegnete e servite, spolverando a piacere con del formaggio grana grattugiato. 
Vi auguro un piacevole fine settimana,
a presto
Cinzia 

Peperoni arrostiti con acciughe

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Eccoci arrivati ad un altro appuntamento con la rubrica dedicata ai menù, quest'oggi il tema non poteva che essere il pranzo di FERRAGOSTO!.. Chi di voi lo trascorrerà al mare, chi in montagna come me, chi in un prato, chi a casa propria, magari in terrazza se sarà una bella giornata, il nostro menù è semplice e gustoso, si inizia con l'aperitivo per procedere con un antipasto sfizioso, una ricetta del grande Jamie Oliver.
Nonostante facciano parte della famiglia dei peperoncini, i peperoni non sono piccanti e sono una verdura dal gusto intenso ma allo stesso tempo versatile, che ben si abbina con pomodorini, olive e acciughe. Il tutto cotto in forno con olio d'oliva.
Ma eccovi la semplice e veloce ricetta che potete preparare in anticipo naturalmente. 

PEPERONI ARROSTITI CON ACCIUGHE
per 4 persone

3 peperoni senza semi, tagliati in quarti
pomodori ciliegini (io datterini)
un vasetto di filetti d'acciuga sott'olio, scolati e a tagliati a pezzetti
2 spicchi d'aglio (io una spolverata leggera di aglio in polvere)
olive nere denocciolate
4 cucchiai di olio d'oliva
un cucchiaio di aceto di vino rosso
una manciata di foglie di basilico 


  1. Per prima cosa preriscaldate il forno a 160°. 
  2. Mettete i peperoni puliti e tagliati in quarti in una teglia, possibilmente foderata con carta forno e cosprageteli  con i pomodorini tagliati a metà, la acciughe spezzettate, le olive intere o tagliate a metà,  poi spolverate con l'aglio.
  3. Aggiungete l'olio e l'aceto, coprite i peperoni con un foglio di carta alluminio e infornate per un'ora, fino a quando i peperoni saranno morbidi.
  4. Una volta cotti, sfornateli e lasciateli raffreddare, poi aggiungete il basilico. 
  • Servite i peperoni arrostiti con le acciughe con pane fresco. 


Vi invito a passare dalle altre blogger:
A prestissimo,
un abbraccio
Cinzia 








Battaglia delle capre, Issime 2014

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Ed eccomi oggi con un post un pò diverso, perché voglio parlarvi della  battaglia delle capre, svoltasi a Issime lo scorso 10 agosto 2014. Un evento a cui non avevo mai assistito e visto che quest'anno Issime è stato il luogo prescelto per la "bataille" non potevo perderlo, era troppo curiosa! .. I miei ometti erano curiosi quanto me di vedere com'era, e come si svolgeva ... Sinceramente non amo la violenza, e non sapevo come sarebbe stata, sapevo solo che le capre hanno spirito battagliero, questo sì, quando ero piccola avevo una capretta, la mia Bettina era dolcissima, ed una compagna di giochi bravissima. 
A quest'evento, molti erano gli spettatori e anche molte le concorrenti in gara. 
La prima "bataille" delle capre, si svolse nel 1981, anno in cui i giovani allevatori appassionati di questo capo di bestiame, per altro molto battagliero, decisero di fare. Una rassegna dei migliori capi dei vari allevatori della Valle d'Aosta, con gare di lotta tra le capre stesse. 
Si iniziò con un unica categoria, poi però, a causa dell'evidente diversità tra i capi, le capre furono successivamente divise in 3 categorie: la 1° oltre i 65 kg di peso, la 2° fino ai 65 kg di peso e la terza ed ultima categoria che raggruppa le "bime", ovvero le caprette sotto i 2 anni d'età.
L'ordine delle battaglie avviene per sorteggio, e la gara inizia mediamente intorno alle ore 13.00 per poi proseguire fino a sera. La lotta tra le due capre, dura fino a che una delle due, cede e si allontana, e quindi viene eliminata dalla gara. Ovviamente la vincitrice sarà la capra che vince il maggior numero di battaglie. 
I vincitori avranno in premio i "tchambis", ovvero dei collari fatti in legno di acero e noce, intarsiati a mano con il tipico campanaccio, più altri premi per ogni categoria. (Solitamente premi di origine alimentare, come formaggi tipici, di capra naturalmente!)
Ecco di seguito alcune foto che ho scattato durante la battaglia delle capre a Issime. 





Vi auguro un buon fine settimana,
qui il sole splende e il cielo è di un azzurro fantastico,
le temperature si sono notevolmente abbassate ma
almeno non piove!
Un abbraccio
Cinzia 

Finger food semplici e veloci

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Ed eccomi oggi per un saluto ed una ricetta semplicissima e soprattutto velocissima!!.. Un finger food sfizioso che potete preparare per un aperitivo, per un buffet oppure per un antipasto super veloce.
Ferragosto è passato ma siamo ancora in periodo di ferie, di svago e di relax, anche se il tempo continua ad essere incerto. Ogni giorno è un incognita, e a dirla tutta è il primo anno che non mi sembra nemmeno estate, mi siedo in poltrona e inizio a pensare, ad immaginare e infine a programmare i lavori per l'autunno: vorrei cambiare il colore delle pareti nella mia camera da letto, mi piacerebbe cambiare la cucina, appendere qualche quadro, togliere qualche mobile ed infine... Mettere ordine nello sgabuzzino!!.. Quasi un impresa titanica a pensarci... E così, sorseggiando una tazza di té mi lascio coccolare dai pensieri e dall'aria fresca.. anche troppo fresca!...
 Spero in un buon settembre perché avrei proprio tanti lavori da sbrigare!.. Ma ora passiamo a questo facile e veloce finger food che potete preparare anche in anticipo, basteranno un paio di minuti in forno e questi deliziosi bocconcini saranno pronti da mettere in tavola, e vi assicuro: uno tira l'altro!!... 

FINGER FOOD, BOCCONCINI SFIZIOSI 
per 3-4 persone 

1 etto di pancetta affumicata cotta (bacon) tagliata non troppo sottile
una fetta di formaggio svizzero (tipo leerdammer o berna) 200 gr circa



  1. Tagliate ogni fetta di pancetta affumicata cotta a metà, poi tagliate il formaggio coi buchi, a fiammifero e arrotolate ogni mezza fetta con un pezzetto di formaggio. 
  2. Sistemate i bocconcini in teglia, foderata con carta forno.
  3. Passate i bocconcini in forno a 150°-160° per 2-3 minuti, fino a che il formaggio inizierà a sciogliersi. Sfornate subito e mettete in tavola. Potete infilzare ogni bocconcino con uno stuzzicadenti per agevolare i vostri commensali. 
  4. Questi bocconcini andranno a ruba!.. 
Scusate la latitanza,
un abbraccio
Cinzia 

Torta di mele e albicocche

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Ed eccomi oggi con una ricetta che avevo in archivio e che a dirla tutta non volevo nemmeno pubblicare perché le foto non sono granché... Però la torta era davvero buona!.. Non mangio molta frutta, ma mi piace avere il cestino sul tavolo sempre bello pieno e così..
Succede che spesso mi ritrovo a dover consumare velocemente quantità di frutta piuttosto abbondanti. Era questo il caso, perché avevo  6-7 albicocche e 2 mele un pò troppo mature e così eccomi a preparare questa torta, sempre con il mio fedele Bimby, ma ovviamente potete preparare l'impasto a mano o con il vostro robot da cucina. La ricetta è facile e abbastanza veloce da fare.  Potete prepararla per colazione, oppure per un fine pasto in dolcezza.

TORTA DI  MELE E ALBICOCCHE
per una tortiera da 24-26 cm di diametro

250 gr di farina 00
200 gr di zucchero semolato
la scorza grattugiata di un limone
una bustina di lievito per dolci
3 uova
250 gr di ricotta di mucca
una bustina di vanillina 
2 mele 
6-7 albicocche
125 ml di olio (io di mais)

un cucchiaio di zucchero semolato 
un bicchiere d'acqua

zucchero al velo per finire 



  1. Per prima cosa pelate le mele e tagliatele a fettine sottili e mettetele in pentola con un bicchiere d'acqua e un cucchiaio di zucchero e fate cuocere fino a che non saranno morbide. 
  2. Tagliate anche le albicocche a tocchetti e e quando le mele saranno morbide, aggiungetele in padella e fate cuocere il tutto ancora per 5-6 minuti. 
  3. Montate le uova con lo zucchero e la vanillina. Col Bimby, sono sufficienti 10 secondi a velocità 4-5. Aggiungete la ricotta, la scorza grattugiata del limone e frullate ancora 5 secondi, sempre a velocità 4-5
  4. A questo punto, aggiungete la farina, il lievito e l'olio e frullate ancora per 10 secondi a velocità 4. 
  5. Trasferite il composto dal boccale del Bimby, o dal vostro robot in cucina, in una terrina e aggiungete la frutta cotta. Amalgamate bene il tutto.
  6. Ungete con una noce di burro la tortiera, oppure utilizzate u foglio di carta forno, e versate poi l'impasto nella tortiera, livellando bene.
  7. Fate cuocere in forno, già caldo a 170° per 35-40 minuti. Fate sempre la prova con uno stuzzicadenti per capire se la torta è ben cotta, infilandolo al centro, se esce asciutto, la torta è pronta. 
  8. Una volta cotta, sfornatela, lasciatela raffreddare un pò e poi spolverate con zucchero al velo. 
  • Volendo potete cuocere le mele direttamente nel Bimby, sempre con l'aggiunta di un bicchiere d'acqua e un cucchiaio di zucchero, per 10 minuti, antiorario a 100°, velocità soft e poi aggiungendo le albicocche e avendo cura di cuocere ancora per 5-6 minuti, sempre a 100° antiorario a velocità soft. 
  • La torta di mele e albicocche è ottima per colazione!
Vi auguro una buona giornata,
quassù il tempo oggi è bello,
anche se ormai il profumo dell'autunno è nell'aria...
Un abbraccio
Cinzia 

Liquore al pino cembro o cirmolo

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Eccomi con una ricetta valdostana forse meno conosciuta del genepy, che trovate qui, ma altrettanto apprezzata: il liquore al pino cembro. 
Il pino cembro o crimolo (pinus cembra) è un albero sempreverde che vive sulle Alpi, originario dell'Europa centrale e diffuso in parecchie zone della Valle d'Aosta, dell'Alto Adige e nelle valli cuneesi e torinesi. E' una specie longeva e può raggiungere i 25-30 metri di altezza, anche se solitamente non supera i 15 metri. Le pigne, meglio conosciute come coni o strobili, maturano da giugno a luglio e sono in media lunghi dai 4 ai 7 centimetri. I loro semi/frutti, in passato rappresentarono un importante risorsa alimentare per le popolazioni di montagna. 
 Apprezzato da sempre, il legno del pino cembro è un legno tenero adatto alla costruzione di mobili e  viene soprattutto usato per lavori di intarsio e per la creazione di sculture.
 Era talmente utilizzato in passato, che fu quasi a rischio di estinzione!.
 Il legno di cembro ha effetti benevoli sulla circolazione sanguina e sul sonno infatti secondo alcune ricerche, chi dorme in un letto di pino cembro, dorme meglio, perché non avverte i cambiamenti climatici: i battiti del cuore si abbassano e si è più rilassati, quindi ciò significa maggior riposo per il cuore. A questo punto se dovete rinnovare la camera da letto, come me, sapete quale materiale scegliere per il vostro letto!... Devo ammettere che non conoscevo le proprietà del pino cembro prima di scrivere questa ricetta e ne sono rimasta affascinata. 
 Il pino crimolo, cresce a partire dei 1500 metri d'altezza e raccogliere le sue pigne o strobili è davvero un'impresa. Artefice dell'impresa della raccolta e della ricetta di questo squisito liquore, è il signor Giorgio Ronc che ringrazio immensamente. Una ricetta valdostana tra le più antiche in uso nei paesi ai piedi del Monte Rosa. Ma eccovi la preziosa ricetta per il liquore al pino cembro o cirmolo. 

LIQUORE AL PINO CEMBRO O CIRMOLO 
Pinus cembra

12 pigne (coni o strobili)
500 gr di zucchero
1 litro di grappa 



  1. Per prima cosa raccogliete le pigne, utilizzando una tuta e guanti protettivi perché il momento migliore per la raccolta è proprio quando le pigne rilasciano la resina, prima della maturazione dei pinoli. Il periodo migliore per la raccolta sono i primi giorni di agosto. 
  2. Quando avrete raccolto le pigne, tagliatele in 4 come vedete nella foto qui sotto. 
  3. Mettete le pigne/coni in un contenitore di vetro abbastanza capiente, dotato di tappo. Aggiungete la grappa e lo zucchero. 
  4. A questo punto, avete due alternative: potete esporre in pieno sole per 50 giorni il liquore così preparato per ottenere un aroma più dolce e zuccherino. Oppure potete riporre il liquore, sempre per 50 giorni, in cantina, in un luogo fresco e buio, per ottenere un aroma meno dolce e più aromatico. 
  5. Trascorso il tempo di riposo di 50 giorni, filtrate il composto con un apposito cono, oppure con un colino a trama finissima e imbottigliate. Il liquore al pino cembro è così pronto per essere gustato.  
  • Il momento migliore per raccogliere le pigne (coni o strobili) è quando rilasciano la resina e le vedete luccicare sui pini. Generalmente i primi giorni d'agosto. 





Ringrazio ancora  il signor Giorgio Ronc per la disponibilità e per l'ottima
ricetta per il liquore al pino cembro.
  Ringrazio anche il signor Massimo Rial per le foto.
Grazie!!!
Cinzia 

Il vento
A volte forte come il vento
A volte dolce come una carezza
Fischia fra i rami dei larici
Un canto 
Che odora di resina e sudore
Che batte come ascia su verdi cortecce
Che racconta di minestre bollenti
Di letti di paglia 
Di manine intirizzite 
Con parole che luccicano come lacrime
Con la luna piena. 

(Irene Alby Tregsch) 


Torta con pesche sciroppate

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Ed eccomi arrivare in tutta fretta, dopo una settimana di corse. Il tempo, poco clemente qui in montagna mi ha fatto pensare all'autunno ormai alle porte e così ho preparato questa torta con pesche sciroppate che il mio piccolo chef adora. A fine pasto, il suo dessert preferito non è il gelato o il cioccolato ma le pesche sciroppate. Una torta semplice e veloce da preparare, col Bimby/Thermomix, oppure anche
senza Bimby, preparando l'impasto a mano, o ancora: col vostro mix in cucina. Una torta buona anche se un pò sfortunata la mia, perché quando l'ho trasferita dal forno alla tavola, mi si è ribaltata!.. Fortunatamente sul tavolo, quindi il danno è stato poco, ma inutile negare, non era più bella come appariva in forno e una parte si è sbriciolata, rendendo difficile salvarne almeno una fetta per una foto, se non bella, perché bella non lo è..  almeno presentabile. Lo so che gli imprevisti possono succedere ma se non capitano è meglio.  Ma come dico spesso, basta chiacchierare ed eccovi di seguito gli ingredienti per la facile e veloce ricetta della torta con pesche sciroppate, che è davvero deliziosa!.. Ottima come fine pasto, oppure per merenda.

TORTA CON PESCHE SCIROPPATE

250 gr di farina 00
200 gr di zucchero
la scorza grattugiata di un limone 
80 ml di sciroppo di conservazione delle pesche 
250 gr di ricotta 
una bustina di vanillina 
un pizzico di sale 
4 uova
una bustina di lievito per dolci
un vasetto o lattina di pesche sciroppate 

per finire 
zucchero al velo 



  1. Se preparate l'impasto col Bimby/Thermomix: versate nel boccale perfettamente asciutto, lo zucchero semolato e la scorza del limone e tritate: 15 secondi a Velocità 7-8.  
  2. Unite la farina, la ricotta, lo sciroppo e le uova e impastate il tutto per un minuto a Velocità 5
  3. Aggiungere poi il lievito e la vanillina e un pizzico di sale per 10 secondi a Velocità 4
  4. Imburrate una teglia da forno, oppure utilizzate un foglio di carta forno e versate il composto, aiutandovi con la spatola. 
  5. Passate le pesche sciroppate nella carta assorbente in modo che siano asciutte e poi adagiatele sopra al composto, distanziate tra loro, a cerchio. 
  6. Infornate in forno già caldo (io ventilato) a 160° per un'ora, avendo l'accortezza a metà cottura, di coprire la torta con un foglio di stagnola/alluminio perché altrimenti tende a scurirsi troppo. 
  7. Prima di sfornarla completamente, fate sempre la prova con uno stuzzicadenti, se estraendolo è perfettamente asciutto, la torta è pronta, altrimenti prolungate i tempi di cottura. 
  • Se non usate il Bimby/Thermomix montate le uova con lo zucchero e la vanillina, poi aggiungete la ricotta e la scorza grattugiata del limone, amalgamando bene. Poi aggiungete la farina e il lievito setacciati poco alla volta, ed infine aggiungete lo sciroppo. Mescolate bene il tutto aiutandovi con una spatola e poi imburrate la teglia con una noce di burro o procedete alla cottura come sopra scritto. 

Perdonate la latitanza non voluta ma forzata.
Un abbraccio,
Cinzia 

Peperoncini ripieni

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peperoncini

Ed eccomi con una ricetta che preparo ogni anno, ma che ancora non avevo pubblicato. In dispensa i peperoncini ripieni con tonno, capperi e acciughe non mancano mai!.. Piacciono a tutti, tranne al mio piccolo chef ovviamente, che ancora non li ha mai assaggiati, ma quando ho ospiti, vanno a ruba.
Bisogna solo armarsi di pazienza per prepararli, anche se questa volta, li ho preparati in dosi assai ridotte e non ci ho impiegato molto tempo. I peperoncini li ho acquistati al mercato settimanale locale, il penultimo, perché con settembre il mercato nel "mio" piccolo paese ai piedi del Monte Rosa non ci sarà più fino alla prossima estate. Ma parliamo ancora dei peperoncini piccanti ripieni, un prodotto gastronomico diffuso in tutta l'Italia, ma originario delle regioni del sud,  ed esattamente di Puglia e Calabria, dove i peperoncini piccanti a ciliegia si conservano sott'olio, con l'aggiunta del tonno e dei capperi. La mia ricetta prevede anche qualche filetto d'acciuga sott'olio, ma naturalmente è facoltativo, potete metterli o meno, il risultato sarà sempre ottimo.

PEPERONCINI RIPIENI 
per 2 vasetti da 250 gr

500 gr di peperoncini ciliegia piccanti
250 gr di aceto di vino bianco
250 gr di vino bianco 
280 gr di tonno sott'olio sgocciolato
3-4 filetti d'acciuga sott'olio sgocciolati
un cucchiaio di capperi sott'aceto sgocciolati 

peperoncini ripieni


  1. Per prima cosa pulite i peperoncini, usando un coltellino e un cucchiaino piuttosto piccolo per svuotare completamente i peperoncini dai semi. 
  2. Quando i peperoncini sono puliti, portate a bollore in una pentola l'aceto e il vino. Quando prende il bollore, immergete i peperoncini per 3-4 minuti. 
  3. Sgolate i peperoncini e metteteli con il foro rivolto verso il basso, su di una griglia oppure su carta assorbente, in modo che asciughino perfettamente. Ricordando che più sono asciutti e più i peperoncini si conservano. Lasciateli per un giorno, o per una notte ad asciugare, capovolti verso il basso. Trascorso il tempo di risposo, e i peperoncini sono perfettamente asciutti, pensiamo alla farcitura. 
  4. Frullate il tonno sgocciolato, con i filetti d'acciuga (che potete anche non mettere se preferite) e i capperi. Se usate il Bimby/Thermomix frullate a velocità 5-6 per 10 secondi. Se non usate il Bimby, frullate con il vostro robot da cucina sino a che non avrete un composto omogeneo e ben amalgamato. 
  5. Sempre servendovi di un piccolo cucchiaino, riempite ogni peperoncino con il composto di tonno, capperi e acciuga. Riempiendo completamente ogni peperoncino a ciliegia. Man mano adagiate i peperoncini ripieni nei vasetti, cercando di avvicinarli bene l'uno all'altro. Quando avete terminato, riempite d'olio d'oliva i vasetti, coprendo completamente i peperoncini.
  6. Chiudete i vasetti e conservate in un luogo fresco e buio. I peperoncini così preparati si conservano per mesi. 
Vi auguro una splendida giornata,
qui il cielo è azzurro e l'aria fresca.
Un abbraccio
Cinzia 

Pie di maiale

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Ed eccoci tornare, dopo la pausa estiva con la rubrica dedicata ai menù. Protagonista dell'appuntamento di oggi: è la CARNE!!..  Personalmente da piccola la preferivo alla pasta e mia nonna quando ci preparava il fritto misto alla piemontese, inutile dire che abbondava con le fettine di vitello impanate, che poi friggeva nel burro e si "scioglievano" letteralmente in bocca!..
Quanti bei ricordi legati ad un cibo, che tra virgolette, ci ha cresciuti e coccolati al tempo stesso.. Ma parliamo della ricetta che vi propongo, il pie di maiale facile e veloce da preparare, che soddisferà gli amanti della carne e non solo. Ricetta di origine inglese, i pie erano il piatto forte nell'Inghilterra del Settecento, e venivano preparati in anticipo e gustati per pranzo al lavoro, erano una sorta di "pranzo al sacco" dei lavoratori, perché pratici da trasportare e soprattutto in un solo piatto c'erano più ingredienti, diventando un ottimo piatto unico.  Dentro ci potete mettere carne di maiale, di vitello, di pecora, di pollo o di altri volateli come il fagiano, la pernice o il piccione... Insomma potete usare la carne che preferite e naturalmente potete aggiungere anche le verdure, oppure potete proporla a base di pesce. Il pie è un piatto versatile che potete farcire come preferite e soprattutto con ciò che più vi piace. Questa versione al maiale è molto semplice, e generalmente piace a grandi e piccini, la si può presentare in versione finger food, in monoporzione, usando uno stampo per muffin, ma come dico spesso, bando alle ciance ed eccovi la ricetta del pie di maiale.

PIE DI MAIALE 
per 6 porzioni 

150 gr di farina bianca 00
50 gr di farina bianca 0
50 gr di burro a cubetti 
un cucchiaino raso di sale 
acqua quanto basta 

per la farcia 
una cipolla media tagliata a fette sottili 
300 gr di pasta di maiale (oppure salsiccia senza budello)
100 gr di pancetta tritata finemente
un goccio di vino bianco 
olio d'oliva o evo

un uovo leggermente sbattuto per spennellare il pie di maiale 


  1. Per prima cosa, preparate l'impasto. Mescolate le farine con il burro morbido a dadini, aggiungendo il sale e l'acqua (quanto basta) poca alla volta. Potete preparare l'impasto a mano, oppure servirvi del vostro robot in cucina, nel mio caso del mio fedele Bimby/Thermomix, azionando a Velocità Spiga per un minuto, e aggiungendo l'acqua a filo dal foro del boccale. 
  2. Quando l'impasto è pronto, prelevatelo dalla terrina o dal boccale nel mio caso, e formate la classica palla che avvolgerete in carta pellicola e lasciate riposare l'impasto in frigorifero per 20-30 minuti. 
  3. Nel frattempo preparate la farcia, mettendo in una padella antiaderente e a sponde un poco alte, la cipolla pelata e tagliata finemente, con un poco d'olio d'oliva. Quando diventa trasparente, unite la pasta di salame o la salsiccetta (senza il budello!) sbriciolata e portate a cottura, sfumando con un goccio di vino bianco e aggiungendo se fosse il caso, un goccio d'acqua ancora. 
  4. Trascorso il tempo di riposo per l'impasto, cercando d'essere veloci, dividete l'impasto (una parte più grande e l'altra più piccola per coprire) e stendete velocemente la base, stendendola tra 2 fogli di carta forno, con il matterello. 
  5. Stendete l'impasto nella tortiera e versate il trito cotto di maiale, poi coprite con l'impasto restante. Lasciando un buco al centro, così che la pie non gonfi. Spennellate in ultimo con l'uovo leggermente sbattuto. 
  6. Infornate in forno già caldo a 180° e fate cuocere per 30-35 minuti, fino a che non sarà ben dorato. 


Il sole continua a splendere e che dire?... Sembra tutto un altro mondo con
il sole, il cielo azzurro e l'aria fresca!!
Buona giornata,
un abbraccio 

Bruschette zucchine e toma

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Ed eccoci arrivati al sospirato fine settimana!.. C'è chi ha ripreso il lavoro dopo le vacanze e chi invece deve ancora partire per le ferie, sperando che il tempo regga e faccia un pò di quell'estate, tanto desiderata e mai veramente arrivata.. Questa mattina il cielo è grigio, l'aria è fresca e nell'aria c'è profumo di pioggia.  Mentre riordino casa penso a cosa preparare per pranzo, oggi è una di quelle  giornate con mille cose da fare e il tempo a mia disposizione è poco, così ho pensato di rifare queste bruschette con zucchine, pomodorini datterini o ciliegini (come preferite) e toma conpanePema, integrale di segale, 100% biologico, che ben si presta alla preparazione e all'accompagnamento dei vostri piatti. Preparare queste bruschette con zucchine e toma, è davvero facile e abbastanza veloce. Il maggior tempo lo richiedono le zucchine, che vanno prima cotte in padella e poi aggiunte sul pane con i pomodorini a tocchetti, conditi con olio e sale ed infine si aggiunge il formaggio. Nel mio caso della toma di Gressoney, ma potete sostituire la toma con del formaggio a pasta molle, non troppo stagionato.

BRUSCHETTE ZUCCHINE E TOMA
per 4 bruschette

4 fette di Pane Pema 
2 zucchine 
300 gr circa di pomodori datterino o ciliegino
origano (facoltativo)
olio evo
sale e pepe
80 gr di formaggio poco stagionato 


  1. Per prima cosa lavate e tagliate le zucchine a tocchetti e fatele cuocere in padella con un goccio d'olio e sfumate, in cottura con un poca d'acqua. Salate e pepate e portate a termine la cottura. 15-20 minuti nel mio caso.
  2. Nel frattempo, lavate i pomodorini e tagliateli a tocchetti. Metteteli in una ciotola e conditeli con olio, sale e origano. Mescolate bene.
  3. Sistemate le fette di pane in teglia, poi farcitele con i pomodori conditi, le zucchine cotte e infine adagiate sulle bruschette così preparate, qualche dado di formaggio. 
  4. Mettete in forno già caldo a 160° per 7-8 minuti. 


Vi auguro una splendida giornata,
a presto
Cinzia 

Vellutata di barbabietole

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vellutata di barbabietole

Ed eccoci tornare dopo la pausa estiva, anche per l'appuntamento con la rubrica Light and tasty, che vi propone ricette leggere e gustose. Protagonista di oggi saranno le BARBABIETOLE. Alimento spesso dimenticato, la barbabietola si usa sin dall'antichità, ed è perfetta se si segue un regime alimentare controllato. Composta dal 90% di acqua, la barbabietola è ricchissima di sali minerali quali: potassio, magnesio, fosforo, calcio e ferro. Ottimo per chi soffre di anemia, in caso di stitichezza e per chi soffre di emorroidi. La barbabietola è un rinforzante naturale per i capillari ed è infatti consigliata a chi pratica sport, perché migliora le prestazioni fisiche. Perdonate la piccola parentesi sulle innumerevoli proprietà della barbabietola, ma spesso cucinare un cibo, vuol dire, almeno per me, cercare di conoscerlo più a fondo, scoprendo la maggior parte delle volte, un vero mondo di di proprietà benefiche  a me fino ad ora, sconosciute. Ecco perché bisognerebbe imparare a curarsi con ciò che la natura ci offre, e soprattutto dovremmo imparare ad alimentarci bene... Perché quando penso che noi rispecchiamo ciò che mangiamo, mi sento sempre in colpa, verso me stessa, e mi ripeto: "Cinzia, se mangi bene, stai bene... mentre se mangi schifezze, dopo stai male.." Ed è vero, perché quando sto male, ve lo assicuro, farei testamento... Ma come al solito mi perdo in chiacchiere invece di parlarvi della squisita ricetta  per una vellutata "tutta light" e moltooooo tasty!!!

VELLUTATA DI BARBABIETOLE 
per 4 perone 

500 gr di barbabietole 
una piccola cipolla tritata finemente
2 carote tagliate a tocchetti
600-700 gr di brodo vegetale 
sale e pepe
olio evo un cucchiaio 
1-2 cucchiaini di zenzero fresco grattugiato (facoltativo)
100 ml di panna da cucina (io senza lattosio)
erba cipollina per finire 


  1. Per prima cosa scaldate l'olio in una padella a sponde un poco alte e abbastanza capiente, poi versatevi la cipolla finemente tritata. Appena sarà quasi trasparente, aggiungete lo zenzero e fate cuocere per un minuto. 
  2. Unite le barbabietole tagliate a pezzetti e le carote a dadini, aggiungere il brodo, sale e pepe e fate cuocere per 35-40 minuti, fino a che le verdure non saranno morbide, a fiamma dolce. 
  3. Una volta cotte, frullate il tutto, così da ottenere una vellutata perfetta, a cui aggiungerete la panna e per finire l'erba cipollina. 
  • Se volete preparare questa vellutata col Bimby/Thermomix, frullate la cipolla nel boccale per 10 secondi a Velocità 7-8. Poi aggiungete l'olio e fate cuocere a Velocità Soft per 3 minuti a 100°. Aggiungete lo zenzero e fate cuocere ancora per un minuto sempre a 100° Velocità Soft.  
  • Unite le barbabietole tagliate a pezzetti piuttosto piccoli, idem le carote e aggiungete il brodo (oppure acqua e un cucchiaino di dado vegetale Bimby) aggiustate di sale e pepe e fate cuocere sempre a 100° per 30 minuti Antiorario Velocità 1
  • Trascorso il tempo, unite la panna e frullate per una decina di secondi a Velocità 5-6
  • Servite con erba cipollina a piacere. 


Vi invito ora a curiosare le ricette delle mie compagne d'avventura 
Un abbraccio 
Cinzia 




Frutti di cappero in finger food

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frutti di cappero zuccato



Eccomi con una ricetta facile e veloce: frutti di cappero Zuccato in versione finger food, perfetti da preparare per un aperitivo o per un party, oppure semplicemente per stuzzicare qualcosa di buono. Cavallo di battaglia di Zuccato, azienda storica italiana nata nel 1868 da una piccola bottega artigianale a conduzione familiare in un piccolo paese nella provincia di Vicenza, sono i caruti, parte integrante della cucina tradizionale degli abitanti dell'Altopiano di Asiago.
Ma Zuccato non sono "solo" crauti ma verdure in scatola e sotto vetro in generale. Tutta la praticità di ritrovare le verdure che preferiamo in ogni periodo dell'anno grazie a Zuccato, marchio che conosco da sempre, perché crauti e altre verdure sott'olio e sott'aceto, sono sugli scaffali del negozio della mia mamma da ben 35 anni... E non è poco!..
Ho iniziato questa nuova collaborazione, spinta proprio dagli ottimi prodotti proposti dall'azienda italiana (particolare non da poco! Visti i tempi..) sul mercato ormai da anni. Come ho scritto però, Zuccato non significa solo crauti, ma anche molti altri prodotti e quest'oggi vi voglio proporre i 
, o fior di cappero in versione finger food. Deliziose focaccine home made, servite con una mousse di tonno e panna con 
 Zuccato. 

Eccovi la semplice e veloce ricetta:



FRUTTI DI CAPPERO IN FINGER FOOD
per 4 persone 

per le focaccine
150 gr di farina tipo 0
mezzo cucchiaino di sale fino
la punta di un cucchiaino di zucchero
4 gr di lievito secco di birra per panificare 
(oppure un pezzetto di lievito di birra fresco 7-8 gr)
acqua naturale quanto basta 
olio d'oliva

per spennellare
2 cucchiai d'olio evo o d'oliva
1 cucchiaio d'acqua naturale
un pizzico di sale fino 

per la mousse
280 gr di tonno sott'olio sgocciolato
2 cucchiai di panna da cucina densa
frutti di cappero/fior di cappero 



  1. Per prima cosa preparate l'impasto per le focaccine, usando il vostro robot da cucina, oppure come me il mio fedele Bimby/Thermomix, mettendo nel boccale (o planetaria) la farina, il sale, lo zucchero, il lievito e acqua quanto basta. Per praticità e per non esagerare con l'acqua, aggiungetela a filo dal foro del boccale. Per un minuto a Velocità Spiga, fino a che l'impasto non risulterà ben amalgamato, formando la classica palla. 
  2.  Togliete l'impasto dal boccale, ungendovi le mani con un poco d'olio d'oliva e dategli la forma a palla. Fate riposare l'impasto per 30-40 minuti, in una ciotola, coperto con pellicola, oppure con uno strofinaccio che non odori di detersivo o ammorbidente. 
  3. Trascorso il tempo di riposo, stendete l'impasto non troppo sottile, e con un coppapasta di piccole dimensioni, procedete alla preparazione delle focaccine. Con le dita, pigiate sulle mini focacce, così che l'olio non si disperda completamente. 
  4. Preparate un mix con olio d'olio, un goccio d'acqua naturale e un poco di sale (io rosa dell'Himalaya) e spennellate generosamente ogni focaccina.
  5. Portate il forno alla temperatura di 200° prima di infornare le focaccine, quando avrà raggiunto la temperatura, infornate e lasciate cuocere per 8-9 minuti, fino a che non saranno gonfie e dorate. 
  6. Quando sono pronte, sfornatele e lasciatele raffreddare. Nel frattempo, preparate la mousse di tonno, frullando il tonno sgocciolato, con la panna (e qualche fior di cappero se volete) nel vostro robot da cucina. Col Bimby/Thermomix Velocità 6-7 per 15 secondi
  7. Servite le focaccine con la mousse di tonno e con un fior di cappero su ogni focaccina come in foto.   


Un abbraccio, 
a presto
Cinzia 




  

Chiboust alla birra o D'orà

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Chiboust alla birra, D'orà di Michela Gullini 

Ed eccomi arrivare con grande ritardo sulla mia tabella di marcia... Assente per tutta questa settimana, oggi è l'ultimo giorno per partecipare al mio contest A tutta birra!!... Con piacere vi pubblico la ricetta di Michela Gullini, che non ha un blog, ma che permettetemi di dirlo, prepara dolci deliziosi e raffinati. La sue foto parlano da sole, e questo dolce lo mangerei all'istante!!.. Un poco laborioso da preparare ma sicuramente ne vale la pena!!... Grazie infinite Michela!! 


D’ORA’

Chiboust alla birra e chiboust cremosa al miele su daquoise alla mandorla.


ATTREZZATURE

Una teglia da forno 30 X 30 - 4 coppapasta (o cerchi) diam. 8, altezza 6 cm
Strisce di acetato altezza 8 cm - Sac à poche con beccuccio a piacere (ma si può anche omettere)
Ciotole, spatole, pentole in acciaio. Planetaria

Si procede preparando innanzitutto i biscotti, che potranno essere preparati con un giorno di anticipo.

DAQUOISE ALLE MANDORLE

45 gr. di albumi
25 gr. di zucchero semolato

40 gr. di farina di mandorle
30 gr. zucchero semolato
10 gr. farina di farina 00 debole
  1   gr. di sale

Preriscaldare il forno a 180°, modalità ventilato per dolci.

Mescolare la farina di mandorle con i 30 gr. di zucchero e frullare per poco tempo con un buon cutter procedendo ad impulsi per evitare la fuoriuscita degli oli essenziali. Non deve diventare una pasta, va solo raffinata leggermente. Unire la farina e il sale.
Iniziare a montare gli albumi e, quando iniziano a prendere tensione, unire i 25 gr. di zucchero poco alla volta. Montare a neve ferma.

Aggiungere un cucchiaio colmo di albumi montati all'impasto e amalgamare.
Questa operazione è importantissima perchè lega e rende fluide le polveri, evitanto di smontare troppo gli altri albumi.
Aggiungere quindi la montata rimanente e amalgamare con delicatezza dall'alto verso il basso.

Rivestire una teglia di carta da forno. Inserire il composto in una sac à poche e "disegnare" con l'impasto un cerchio del diametro di circa 22 cm, riempiendolo.
Potete aiutarvi disegnando un cerchio sulla carta forno, capovolgendo la carta e modellando il disco seguendo la sagoma in trasparenza.
Infornare, avendo cura di inserire nello sportello del forno una pallina di alluminio del diametro di 1 cm per lasciare il forno leggermente aperto. La ricetta base prevede che la daquoise cuocia con valvola aperta, per il forno tradizionale da casa uso il metodo “pallina” che il maestro Massari consiglia per la cottura casalinga del pan di spagna. Cottura 15 minuti circa, ma dipende dai forni, comunque fino leggera e uniforme doratura. Far raffreddare su una grata e conservare per il giorno successivo.

STREUSEL
N.B. lo streusel può essere omesso (ma trovo ci stia molto bene) o sostituito abbinando a piacere

40 gr. di burro bavarese
40 gr. di zucchero semolato
40 gr. di farina di mandorle
40 gr. di farina 00 debole
1      gr. di sale

Mescolare le farine, lo zucchero ed il sale. Unire il burro freddo di frigo tagliato a cubetti e amalgamare con un cucchiaio, per non “bruciare” la pasta. Il composto va lavorato il tempo necessario ad ottenere un impasto bricioloso ma omogeneo. Coprire con pellicola e far riposare in frigo per circa un’ora. 

Accendere il forno in modalità ventilata a 170° (la temperatura è indicativa, varia in base al forno)
Stendere le briciole su una teglia coperta di carta forno e infornare per circa 10-15 minuti, deve arrivare a doratura. Far raffreddare e conservare in una scatola di latta per il giorno successivo

Il giorno successivo si procede alla preparazione delle due creme, nel modo seguente:

MERINGA ITALIANA LEGGERA

(questa quantità serve sia per la chiboust alla birra che per quella al miele)

70 gr. di zucchero semolato
25 gr di acqua

95 gr. di albume
20 gr di zucchero semolato

Mettere in un pentolino l'acqua ed i 70 gr di zucchero, l’obiettivo è a 121°, nè uno di più né uno di meno.
Quando lo sciroppo raggiunge i 112° accendere la planetaria (attrezzata con frusta a fili) con dentro gli albumi (attenzione, sono pochi, alcune macchine potrebbero far fatica a prenderli, abbassare la testa) e, appena iniziano a schiumare, versare lo zucchero lentamente.

Appena lo sciroppo raggiunge i 121° abbassare la velocità della macchina e inserire a filo, facendo attenzione a non prendere i fili della frusta. Montare finché non è fredda. Coprire con pellicola e riporre in frigorifero.

CHIBOUST LEGGERA AL MIELE

100 ml di panna fresca
 25 gr. di miele di acacia
 20 gr. di tuorlo
  3  gr. di colla di pesce pane angeli (per altre marche controllare le rispondenze, non tutte le gelatine    
   tirano allo stesso modo. La Pane Angeli è qualità oro)

Idratare la gelatina con 15 gr di acqua.
In una pentola di acciaio dal fondo spesso, portare a bollore il miele finche non inizia a prendere un leggero colore caramellato. Contemporaneamente, scaldate la panna. Non appena il miele raggiunge il colore indicato, unire la panna calda e mescolare bene. Versare a filo sul tuorlo, girando velocemente e di continuo con una frusta, senza inglobare aria.
Aggiungere la gelatina ammollata e strizzata. Mescolare bene per sciogliere. Raffreddare fino a 50° circa e unire tre cucchiai colmi di meringa italiana, mescolando delicatamente per non smontare troppo.
E’ preferibile mettere i tre cucchiai di meringa in una ciotolina, unire tre cucchiai di crema mescolando per amalgamare, poi versare la crema al miele rimasta, delicatamente ed in più riprese, nel composto di meringa e crema.

Coprire con pellicola e mettere in freezer 15 minuti.
Nel frattempo tagliare la daquoise con i coppapasta, rivestire ogni cerchio con la striscia di acetato, reinserire la daquise nel fondo del coppapasta in modo da tenere fissato l’acetato.
Versare la chiboust al miele, dividendola (meglio ancora se pesando) tra i quattro cilindri. Uniformare e livellare  la superficie con un cucchiaino bagnato di acqua fredda.
Riporre in freezer, facendo in modo che siano in piano, per avere uno strato dritto.
Procedere con la seconda crema:

CHIBOUST ALLA BIRRA

250 ml di Birra Affligem, scelta per il sapore deciso ma dolce e dall’aroma caratterizzante delle doppio
 malto rifermentate. Ma la scelta è soggettiva.

 80 gr. di tuorli
 40 gr. di zucchero
 30 gr. di miele di acacia
 20 gr. di farina 00 debole
 10 gr. di amido di riso
   6 gr. di colla di pesce pane angeli (per altre marche controllare le rispondenze, non tutte le gelatine    
      rapprendono allo stesso modo. La Pane Angeli è qualità oro)
      Semi di ½ bacca di vaniglia    
      Tutta la meringa italiana rimanente


Idratare la gelatina con 30 gr di acqua.
Portare a bollore 200 ml birra. Battere i tuorli con lo zucchero, la farina, l'amido ed i semi di vaniglia. Versare la birra sulla miscela di tuorli mescolando continuamente. Passare su un colino a maglia fine. Cuocere fino agli 88 gradi. Aggiungere la gelatina ammollata e strizzata. Mescolare benissimo.
Unire i restanti 50 ml di birra tenuta a T.A. e mescolare velocemente per amalgamare. Raffreddare fino a 50° circa, poi unire la meringa italiana, mescolando delicatamente per non smontare troppo.
E’ preferibile mettere i due cucchiai di meringa nella crema per alleggerire, renderla più affine alla montata ed evitare di smontarla.
Inserire in più riprese la restante crema sulla meringa: senza smontarla. La crema risultante deve risultare liscia e senza grumi. Coprire con pellicola e mettere la ciotola a raffreddare in un bagno di acqua e ghiaccio.



Quando la chiboust alla birra sarà fredda prelevare i dolci dal freezer. Rispettando la procedura indicata e usando una gelatina qualità Oro, la chiboust al miele sarà ferma. Toccandola delicatamente con un dito la sentirete “compatta” e non sporcherà il polpastrello. Se non lo fosse, aspettare che raggiunga questa consistenza, altrimenti gli strati si uniranno.

Tenere da parte 6 cucchiai colmi di crema per la decorazione finale poi distribuire la restante chiboust alla birra sullo strato al miele, dividendola (meglio ancora se pesando) tra i quattro cilindri, avendo cura di non riempire tutta la striscia di acetato in altezza, ma lasciandone libero ½ cm, che servirà per far posto alla glassa. Se avanzasse un po’ di crema alla birra, o verrà usata per la decorazione o sarà per l’assaggio ;-)
Uniformare e livellare  la superficie con un cucchiaino bagnato di acqua fredda.
Riporre in freezer, facendo in modo che siano in piano, per avere uno strato dritto.

Quando i dolci saranno perfettamente fermi, quindi dopo 3 ore circa, preparare la glassa nel modo seguente:

GELATINA ALLA BIRRA

60 mldi Birra Affligem (o quella usata per la crema)
40 gr. di zucchero
  1 gr. di colla di pesce pane angeli (solita storia: per altre marche controllare le rispondenze, non tutte  
          le gelatine rapprendono allo stesso modo. La Pane Angeli è qualità oro)

Idratare la gelatina con 5 gr di acqua
Mescolare a freddo birra e zucchero, scaldare fino ai primi bollori, spegnere il fuoco e attendere 1 minuto, strizzare la gelatina, unirla al liquido, mescolare benissimo per sciogliere l’addensante e raffreddare in un bagno di acqua e ghiaccio, fino a 45° circa. Deve raffreddare ma non solidificare.

Nel frattempo decorare le monoporzioni con sac a poche munito del beccuccio che preferite poi versare delicatamente la gelatina sui dolci. Riporre di nuovo in frigo per almeno 12 ore.


La daquoise è una ricetta del maestro Montersino, leggermente modificata.
Lo streusel è la ricetta classica dello streusel.
Per la chiboust alla birra mi sono ispirata (e sicuramente ho del tutto stravolto e pasticciato) una ricetta del maestro Montersino.
Per la chiboust cremosa al miele, ho preso spunto da una crema al miele del maestro Santin, ma anche qui, ho poi declinato in chiboust, stravolto e pasticciato.
L’ispirazione e gli abbinamenti sono miei.
La ricetta è stata pensata e realizzata per questo contest.

Michela Gullini 


D'orà di Michela Gullini 

Chiboust alla birra di Michela Gullini 

Chiboust alla birra o D'orà di Michela Gullini 
Vi auguro una splendida serata,
da domani ritornerò ad essere presente,
vi comunicherò presto i vincitori del contest A TUTTA BIRRA!!
Nel frattempo ringrazio tutti per la partecipazione. 
Un abbraccio 
Cinzia 

Brioches Bimby

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Sono le sedici e trenta.. la mamma chiama, è l'ora della merenda!!!...
E' così che si apre il libro "Le merende della mamma" edizione Bimby, da cui ho liberamente tratto questa ricetta per brioches deliziose!!.. Eccoci ad un nuovo appuntamento con la rubrica dedicata ai menù, e oggi il tema proposto sono proprio le MERENDE!!..
Con settembre si riprende la scuola e l'asilo per il mio piccolo chef, sperando vada meglio dell'anno scorso, che era sempre influenzato ahimè...  Le giornate sono ancora abbastanza belle e lunghe, ma certo l'estate, quella vera, quest'anno non c'è stata.
Che ne dite di premiare i nostri bimbi con delle buone merende?..  Fatte in casa naturalmente, per nutrirli nel modo migliore.
Un bel libro, quello dedicato alle merende e questa ricetta è perfetta!... Ma eccovi i semplici ingredienti necessari per preparare col Bimby/Thermomix queste favolose brioches in modo facile e veloce. 

BRIOCHES BIMBY/THERMOMIX

500 gr di farina Manitoba
30 gr di lievito di birra (io solo 20 gr)
130 gr di latte 
120 gr di burro molto morbido
50 gr di zucchero
5 gr di sale
2 uova intere
la scorza di un limone

un tuorlo per spennellare
marmellata a piacere 


  1. Per prima cosa mettere nel boccale la buccia del limone (mi raccomando, senza la parte bianca!) e frullare 15 secondi a Velocità 7.
  2. Aggiungere il latte, il lievito, il burro e lo zucchero: 1 minuto a 37° Velocità 1
  3. Unire le uova: 30 secondi a Velocità 3.
  4. In ultimo aggiungere la farina e il sale e azionare per 2 minuti a Velocità Spiga. Poi lasciate lievitare per un'ora nel boccale. (Io ho messo un pò meno lievito e ho lasciato lievitare per un paio d'ore)
  5. Trascorso questo tempo, il volume dell'impasto sarà raddoppiato. Estraetelo dal boccale. 
  6. Tirate la pasta, stendendola a cerchio e tagliate dei triangoli. (Stendete la pasta piuttosto sottile, io l'ho lasciata un pò troppo spessa) 
  7. Farcite con un poco di confettura e poi arrotolate la pasta, dando la classica forma del croissant. Spennellate le brioches con il tuorlo d'uovo e lasciate ancora lievitare le brioches  per trenta minuti circa. 
  8. Nel frattempo portate il forno alla temperatura di 180° e poi infornate le brioches per una ventina di minuti.
  9. Sfornate le brioches e lasciatele raffreddare prima di servirle. 
  • Queste brioches non sono dolcissime, se le volete più dolci, prima di infornarle, spalmatele con tuorlo d'uovo e zucchero. 
  • Il mio consiglio: tirare la sfoglia sottile. 



Vi invito a curiosare le merende delle foodblogger,
con me nella rubrica Idea Menù:
Muffins ai mirtilli di Elena
Pane e Panelle di Tania
Camille di Linda
Barrette ai cereali di Carla Emilia
Brioches Bimby/Thermomix qui da me

Un abbraccio
Cinzia 

Gradara e la Romagna

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In questi giorni ho latitato parecchio dal web e con questo post vorrei rendere omaggio ai luoghi che ho visitato durante la mia assenza.
 Di ritorno dalle mie amate montagne, con il mio piccolo chef e il suo papà, siamo andati una settimana al mare, in Romagna a Cattolica. Dopo tanta pioggia, desideravamo tanto il sole!!.. Siamo anche stati  fortunati perché su sei giorni, solamente per due ha piovuto.. E proprio in un giorno di pioggia abbiamo preso il piccolo trenino a disposizione dei turisti e siamo andati a visitare Gradara, il piccolo borgo marchigiano. Il colle di Gradara è da sempre terra di confine tra Marche e Romagna, ed è dominato dalla maestosa Rocca circondata da un piccolo borgo medievale e da una doppia cinta muraria. Il suo nome deriva da "grata aura", ovvero "aria buona", visitarla significa ripercorrere secoli di storia in una suggestiva scenografia medievale. La collina dove sorge il castello domina il mare, la natura è sovrana e la vista è davvero fantastica! Il mare si vede all'orizzonte e sarei stata per ore a contemplare il panorama, ma ovviamente non potevamo rischiare di perdere il trenino per il ritorno in hotel! 
 Il castello, teatro di grandi eventi storici e leggendari, ospitò le principali famiglie dell'epoca medievale e rinascimentale, quali: Malatesta, Borgia (c'è infatti un camerino dedicato a Lucrezia Borgia all'interno del castello) Sforza, Della Rovere.
Una bella gita a Gradara sui colli marchigiani e una piacevole vacanza in Romagna: terra di buon cibo e gente ospitale. 


Negozio dedicato a cibi e sapori romagnoli e marchigiani 


Ingresso al borgo.. 

La casa del mercante nel piccolo borgo medievale 

In centro il camerino di Lucrezia Borgia 

Interni del castello..


Veduta da una piccola finestra del castello di Gradara 

Cattolica by Cinzia Ceccolin

Il tramonto sul mare... 

Ombrelloni chiusi... l'estate sta per finire... 

L'estate che in montagna non è mai arrivata, al mare sta finendo...
A  presto, 
un abbraccio
Cinzia 






Vellutata di zucca, seconda ricetta

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Eccomi in ritardo, come succede spesso ormai... Ahimè mi riprometto di non mancare dal mio piccolo spazio virtuale ma i giorni trascorrono veloci e invece d'essere presente continuo a latitare. Impegni imprevisti, mille cose da fare e tempo di cucinare: poco. Molto poco e se poi aggiungo il tempo grigio e cupo... il desiderio di cucinare sembra essersi perso.. 

 Intanto siamo alle porte di un altro fine settimana: la settimana è volata e ormai, quell'estate tanto desiderata e mai arrivata ha lasciato posto ad un autunno umido, grigio e freddo che pare voglia rinchiuderci tra le mura domestiche. L'aria è fredda, non solo fresca... 
Per ritrovare quel calore che fuori manca, vi propongo una facile e veloce ricetta per una vellutata di zucca che riscalda il cuore e mi fa ritrovare quei colori che tanto amo e che tanto mi ricordano l'estate trascorsa tra i monti. 
Una vellutata di zucca, fumante e deliziosa da mettere in tavola. 

VELLUTATA DI ZUCCA, seconda ricetta:
per 4-5 persone 

400 gr di zucca dolce tagliata a pezzettoni 
2 carote media grandezza
una cipolla media grandezza
una noce di burro
olio d'oliva
800 gr di brodo di carne (oppure vegetale se preferite)
150 ml di panna da cucina (io senza lattosio)
sale e pepe
una spolverata di noce moscata grattugiata 

erba cipollina per finire (facoltativa)



  1. Per prima cosa: pelate la zucca e tagliatela a cubetti.
  2. Pelate la cipolla, poi tagliatela finemente e mettetela in una padella con la noce di burro e l'olio e fate cuocere sino a che non sia trasparente o quasi. 
  3. Nel frattempo pelate le carote e tagliatele a rondelle sottili. 
  4. Aggiungete la zucca e le carote al brodo di carne (o di verdura) e lasciate cuocere a fiamma dolce per 30-35 minuti. 
  5. Trascorso questo tempo le verdure dovrebbero essere morbide e cotte. Spegnete il gas, e frullate le verdure con un frullino ad immersione, oppure se non l'avete nel vostro robot da cucina. 
  6. Una volta passata, fate sobbollire ancora per qualche minuto a fiamma dolce e se dovesse risultare troppo liquida, prolungate il tempo di cottura, ma non dovrebbe essere questo il caso. 
  7. Regolate di sale e aggiungete una spolverata di noce moscata. In ultimo aggiungete la panna, conservandone 2 cucchiai circa se volete presentare il piatto come in foto, con le gocce di panna.  
  • Trasferite la vellutata di zucca in piatti fondi o ciotole a sponde un poco altre, decorate con gocce di panna, una spolverata di pepe a piacere. Per creare l'effetto goccia, aiutatevi con uno stuzzicadenti. Finite con dell'erba cipollina tagliata a pezzetti. 

Vi auguro una buona giornata,
perdonate ancora la latitanza..
Un abbraccio 
Cinzia 

Mini Croissant facili e veloci

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Eccomi!..  La settimana è letteralmente volata e oggi dopo tanti giorni di pioggia è ricomparso un timido sole, che spero mi asciugherà i panni appena stesi.. Nonostante ieri fosse sabato e teoricamente avrei dovuto sbrigare un pò di faccende... Ho fatto ben poco... Il mio piccolo chef voleva andare a trovare la nonna e così, appena dopo pranzo siam partiti alla volta del piccolo paese che presto sarà protagonista di una bella sagra del fungo e di cui vi renderò partecipi molto presto.
Un sabato trascorso in campagna tra chiacchiere, giochi e letture.. Una piacevole scoperta, un salto nel passato e la vita di alcune donne del canavese racchiuse in un libro. Proprio ieri mattina sul mio profilo facebook condivisi un link che recitava così: "La miglior aula del mondo è ai piedi di una persona anziana." di Paulo Coelho, e nel pomeriggio mi ritrovo a leggere questo libro, Con le radici si può volare edito da Atene AC Canavese, e nel link condiviso mi ci sono ritrovata. Ma come spesso succede, mi sto perdendo in chiacchiere invece di parlavi di questa ricetta, non ricetta, perché non ho fatto altro che farcire della pasta sfoglia fresca già pronta, con nutella e marmellata, per portarci una golosa merenda da gustare dalla nonna tutti insieme. Questi mini croissant sono velocissimi da preparare, potete farcirli come più vi piace e sono carinissimi da vedere. Un finger food semplice e goloso per la merenda di grandi e piccini.

MINI CROISSANT facili e veloci 
con pasta sfoglia fresca già pronta 

un rotolo di pasta sfoglia fresca
nutella 
confettura
una spolverata di zucchero di canna
una spolverata di farina di mandorle
acqua 


  1. Per prima cosa srotolate la pasta sfoglia fresca già pronta. Sceglietene una possibilmente rotonda, così sarà più facile preparare i mini croissant. 
  2. Dalla sfoglia ricavate una quindicina di triangoli. Tagliate con un coltello affilato la pasta sfoglia prima in quattro, così da ottenere 4 parti, e poi ricavate da questi altri piccoli triangoli. Poggiate nella parte più esterna e grande un poco di nutella o confettura (o altro a vostro gusto) e iniziate ad arrotolare i triangoli, formando il classico croissant, avendo cura di chiudere le estremità e di arrotolarle verso l'interno, così da ottenere la classica forma a cornetto. 
  3. Adagiate i mini croissant in teglia, foderata con carta forno, bagnatevi le mani e inumidite la superficie dei mini croissant. Spolverate in ultimo con un poco di zucchero di canna e con la farina di mandorle. 
  4. Infornate in forno già caldo a 170-180° per 10-12 minuti. 


"La miglior aula del mondo
è ai piedi di una persona anziana.."
- Paulo Coelho -

Vi auguro una buona giornata,
vi aspetto domani,
un abbraccio
Cinzia 

Pasta e ceci col Bimby

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Eccoci ad un nuovo appuntamento con la rubrica Light and tasty che vi propone ricette leggere e gustose, con un occhio di riguardo alla scelta degli ingredienti e alle calorie!!... In tutta onestà pensavo di non arrivare puntuale all'appuntamento, non avevo bene idea di cosa cucinare e poi mi sono ricordata di questa ricetta che avevo in archivio e che preparai più volte la sera in montagna.

 Pasta e ceci è un classico, ma preparata col Bimby/Thermomix è ancor più pratica e molto buona. Prediligo la pasta integrale che trovo si sposi bene con i ceci, il tutto insaporito con un cucchiaino di dado vegetale (preparato col Bimby/Thermomix che trovate QUI) e con un cucchiaio scarso di concentrato di pomodoro. Se poi non dovete badare alle calorie, a piatto pronto, aggiungete una generosa spolverata di formaggio grana grattugiato e pasta e ceci sarà fantastica e accontenterà grandi e piccoli. 
Purtroppo quest'anno il tempo in montagna è stato poco clemente, e come ho detto: quasi ogni giorno accendevo la stufa e una buona minestra calda la sera, ci stava proprio bene.. Ma come succede spesso, mi perdo in chiacchiere invece di passare alla semplice e veloce ricetta che ovviamente potete anche preparare in pentola se non avete il Bimby/Thermomix, in ogni caso il risultato è ottimo. 
Vi ricordo che i CECI NON CONTENGONO GLUTINE  e quindi sono un alimento particolarmente indicato alle persone intolleranti come me, oppure alle persone CELIACHE.

PASTA E CECI col BIMBY/THERMOMIX
per 3 porzioni 

una lattina di ceci lessati 
120 gr di pasta (io integrale) a piacere 
2 cucchiai d'olio evo
un cucchiaino di dado vegetale (io dado vegetale Bimby/Thermomix)
un cucchiaio scarso di concentrato di pomodoro 
700 ml di acqua (solo 600 se vi piace non troppo brodosa)  
sale e pepe 



  1. Mettete nel boccale l'olio con il cucchiaino di dado vegetale (Se non usate dado fatto in casa, procedete con le dosi come d'abitudine con il dado) poi aggiungete i ceci scolati e fate cuocere per 6 minuti Antiorario a Velocità Soft
  2. Trascorso questo tempo, aggiungete l'acqua, un pizzico di sale grosso e portate a bollore, per 8-9 minuti, 100° sempre a Velocità Soft, Antiorario.  (Potete velocizzare questo passaggio se avete un bollitore elettrico che in 2-3 minuti al massimo vi porterà l'acqua a bollore, quindi potete aggiungere l'acqua già calda) 
  3. A questo punto aggiungete la pasta, il concentrato di pomodoro e fate cuocere per il tempo indicato sulla confezione della pasta, sempre Antiorario, a 100° Velocità Soft
  4. Quando pasta e ceci è pronta, aggiustate di pepe e a piacere aggiungete una generosa spolverata di grana. 
Vi invito ora a passare dalle altre mie compagne d'avventura della rubrica,
oggi saremo in formazione ridotta. 
Carla Emilia: Pasta con i ceci  
A presto,
Cinzia 
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